WACC: Cos’è e Come si Calcola il Costo Medio Ponderato del Capitale

Cos’è il WACC – Definizione

Il WACC è il valore medio ponderato derivato dalla somma delle risorse disponibili ad una determinata società, del capitale proprio (esposto molte volte in bilancio) e dall’indebitamento (ossia dal debito). Prima di procedere con aspetti prettamente operativi, ossia sul calcolo dell’indicatore, è bene soffermarsi sul significato di WACC. Lo stesso rappresenta un indicatore utilizzato prettamente in analisi fondamentale, in stretta associazione con l’analisi tecnica. Può essere utilizzato su qualsiasi tipologia di società ed è in grado di erogare informazioni utili ad analisti e trader sul valore netto (in quel determinato momento) di un’azienda. Un valore complessivo che, come ricordato in precedenza, tiene anche in considerazione anche la componente del debito.

WACC: acronimo

Il termine WACC rappresenta un’acronimo a tutti gli effetti, indicante Weighted Average Cost of Capital. La traduzione letterale in italiano è semplicemente Costo Medio Ponderato del Capitale (nome dell’indicatore). Trattasi di un indicatore storico, nato ormai da decenni ed utilizzato dai migliori analisti dei mercati finanziari. Essendo uno strumento associato prettamente ad aziende e società, rappresenta un concreto punto di riferimento nello studio e nell’analisi associata a titoli azionari.

WACC: a cosa serve?

Il WACC è un indicatore analitico in grado di erogare diverse informazioni a chi la utilizza. I soggetti che decidono di calcolarlo sono essenzialmente due:

  • I trader e gli investitori, volenterosi di ottenere maggiori dati sull’azienda di interesse (o sul suo titolo associato e quotato in Borsa). Tutto ciò per comprendere lo stato in quel preciso momento di specifici dati aziendali.
  • Il management della società, che in questo caso analizza attentamente il WACC per decidere quali strategie perseguire, soprattutto sotto l’aspetto del finanziamento.

In merito all’ultimo punto, il calcolo del WACC serve anche alla società per comprendere quale possa essere la migliore soluzione per reperire capitali, se procedere con eventuali fusioni ed acquisizioni in quel momento e tante altre attività.

Come si usa il WACC nel trading?

Il Weighted Average Cost of Capital (WACC) può essere utilizzato nel trading in diversi modi. Ecco come utilizzarlo in semplici step:

  • Valutazione degli investimenti: Utilizza il WACC come tasso di sconto per valutare la convenienza degli investimenti. Progetti con un rendimento previsto superiore al WACC possono essere considerati vantaggiosi, poiché dovrebbero generare un valore aggiunto per gli azionisti.
  • Decisioni di finanziamento: Il WACC può guidare le decisioni di finanziamento. Ad esempio, se il costo del debito è inferiore al WACC, potrebbe essere vantaggioso finanziare un nuovo progetto con debito anziché con capitale proprio, poiché questo potrebbe ridurre il costo complessivo del capitale.
  • Analisi delle performance: Monitora le performance della società rispetto al WACC nel tempo. Se il rendimento sugli investimenti supera costantemente il WACC, potrebbe indicare una gestione efficiente delle risorse finanziarie e una creazione di valore per gli azionisti.
  • Rischio di mercato: Considera il WACC come misura del rischio di mercato associato alla società. Un WACC più elevato indica generalmente un maggiore rischio per gli investitori, mentre un WACC più basso può indicare un minore rischio e una maggiore stabilità finanziaria.

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WACC: formula

Arrivati a questo punto, è possibile scendere nel dettaglio su aspetti operativi e scoprire come avviene il calcolo del WACC, ossia quale sia la formula per poterlo calcolare in modo preciso e senza fare errori. I fattori e gli elementi analitici da dover considerare sono numerosi e si intrecciano all’interno di un’equazione. Per completezza, andremo tuttavia a proporre la formula del WACC, spiegata passo passo e con parole semplici, alla portata di tutti i lettori.

Ecco il WACC esposto in formula: WACC = (E/V * Ke) + ((D/V * Kd) * (1 – T)).

  1. WACC è ciò che si va a calcolare, ossia il Weighted Average Cost of Capital;
  2. E esprime l’equity, in associazione al valore del capitale proprio di mercato di una società;
  3. V esprime invece il valore complessivo di azioni e debiti di mercato di una società;
  4. Ke è un parametro volto ad indicare il costo del capitale proprio;
  5. D esprime semplicemente il valore di mercato legato al debito in quel momento;
  6. Kd è un parametro volto ad indicare il costo del debito (in modo simile al Ke);
  7. 1 è una costante fissa all’interno dell’equazione;
  8. T rappresenta in ultimo l’aliquota fiscale.

Costo di capitale proprio nel WACC

Mentre alcuni parametri esposti in precedenza rappresentano dati quasi sempre conosciuti anche da un trader alle prime esperienze (erogati direttamente dalle società), discorso differente riguarda il valore del costo di capitale proprio e del costo di debito (fondamentali per calcolare il WACC). In modo specifico, è bene tenere a mente come il costo del capitale proprio possa essere calcolato utilizzando una seconda formula, in questo caso associata ad un modello matematico, chiamato CAPM (acronimo di Capital Asset Pricing Model).

In questo caso, la formula è: Ke = Rf + Beta (Rm – Rf), dove:

  • Ke rappresenta il valore da calcolare, ossia il costo del capitale proprio;
  • Rf è il rendimento (al netto) di titoli, o investimenti privi di rischio;
  • Beta è un parametro volto ad indicare il livello di rischio della società, in relazione a quello medio sul mercato;
  • Rm – Rf rappresenta invece il premio di rischio di mercato, che può a sua volta essere indicato con la sigla ERP, che sta a significare Equity Risk Premium.

Costo di capitale di debito nel WACC

Il secondo parametro chiave per poter calcolare il WACC, è dato dal costo del capitale di debito, che risulta in questo caso molto più semplice da calcolare ed inserire successivamente nell’equazione proposta in precedenza. Rappresenta in altri termini il costo dell’indebitamento complessivo della società (o dell’azienda considerata nell’analisi). In questo caso troviamo (tasso variabile privo di rischio + differenziale (spread) del credito) * (1 – T). In questo caso T rappresenta l’aliquota fiscale. Il costo di capitale di debito non rappresenta quindi altro che il valore medio (sempre ponderato) dei tassi di interesse applicati (quindi pagati dalla società) a chiunque abbia erogato capitali alla stessa (nelle tante forme disponibili sul mercato e variabili da caso a caso).

Come si calcola il WACC?

Prima di passare all’esempio, è bene ricapitolare nel dettaglio le fasi principali sul calcolo del WACC. Nel corso dei paragrafi precedenti, abbiamo avuto modo di esporre la formula sotto l’aspetto matematico, vediamo adesso in ordine cronologico i passaggi da effettuare per poter ottenere un risultato senza commettere errori.

Il calcolo del WACC si basa quindi su 5 passaggi:

  1. Calcolo del capitale proprio di mercato, che viene molto spesso esposto in modo chiaro e trasparente dai bilanci della società (soprattutto se pubblici e legati a gruppi quotati in Borsa). Supponiamo risulti pari a 500.000.
  2. Calcolo del valore dei debiti di mercato, che anche in questo caso viene solitamente esposto dalle stesse società in modo periodico ed aggiornato. Supponiamo sia pari a 100.000.
  3. Ottenimento del costo del capitale (in percentuale). Supponiamo sia 5%.
  4. Ottenimento del costo del debito (in percentuale). Supponiamo sia 7%.
  5. Recupero dell’aliquota fiscale (dato fisso). Supponiamo sia 35%.

Si procede a questo punto con il calcolo del WACC, utilizzando la formula ricordata in precedenza, che mostra: WACC = 5/6 * 0,05 + 1/6 * 0,07 * 0,65= 0,049 (ossia trasposto in percentuale pari a 4,9%).

Calcolo WACC su Excel

Il calcolo del WACC può essere impostato anche su Excel, ossia uno dei software matematici più potenti e disponibili per molti sistemi operativi. Il primo passato attiene la strutturazione della griglia di calcolo, che si basa sulla creazione di righe e di colonne integranti i dati. In orizzontale, quindi partendo dalla linea della riga B, è possibile inserire:

  • valore;
  • quota;
  • costo;
  • media ponderata.

Nella prima colonna della tabella, lasciando una casella vuota all’angolo in alto a sinistra, è invece possibile inserire:

  • debito complessivo;
  • risorse a disposizione;
  • valore sul totale.

Si prosegue inserendo TIO, tasso di interesse e tasse, comprendendo nella casella specifica A9 (o quella di pertinenza) il costo del debito (che abbiamo avuto modo di approfondire in precedenza). In C2 e C3, inserire rispettivamente il rapporto B2/B4 e B3/B4. In B9 è possibile far riferimento a B7*(1-B8), apponendo B9 nella casella D2 e B6 nella casella D3. Per completare la tabella di calcolo del WACC è possibile inserire il comando (preceduto dal simbolo dell’uguale “=“): C2 x D2”, selezionando le caselle di interesse.

WACC: esempio

Arrivati a questo punto, è bene procedere con un esempio reale, ossia un concreto caso di studio sulla valenza del WACC all’interno di un’azienda. Supponiamo quindi che la società A, sotto forma di startup, necessiti di ingenti quantità di capitali per poter avviare le proprie attività, per poter sostenere il proprio modello di business, o semplicemente per crescere e svilupparsi nel territorio (o sul mercato).

A fronte di ciò, la società può chiede finanziamenti e capitali in diversi modi, utilizzando ad esempio un nuovo apporto da parte dei soci, un prestito bancario, l’emissione di azioni e tantissime altre soluzioni sulla base della singola forma societaria. In questo esempio, il calcolo del WACC permette di constatare il costo medio del capitale di rischio e di debito, associato quindi a ciò che i finanziatori della società hanno intenzione di ottenere come profitto al prestito effettuato. Ne deriva come dallo stesso esempio sul WACC vengano escluse le passività prive di interessi.

Dove usare il WACC?

Il WACC può essere utilizzato per investire sui mercati finanziari tramite le migliori piattaforme di trading online. Grazie alle stesse puoi esaminare titoli azionari con l’indicatore e muoverti con strategie di acquisto o di vendita, in base alla tua interpretazione. Tra queste piattaforma, spicca LiquidityX, che offre ai suoi iscritti un corso formativo esaustivo ideato da esperti del settore. Questo corso, disponibile senza limiti di tempo e senza alcun costo, costituisce un’opportunità ideale per apprendere l’utilizzo degli indicatori e degli strumenti pertinenti, inclusi naturalmente il WACC.

Per coloro che trovano difficile iniziare o non si sentono sicuri nell’utilizzare analisi tecnica, esiste la possibilità di affidarsi a un servizio di segnali di trading. Questi segnali forniscono istantanee configurazioni di mercato, consentendo agli utenti di prendere decisioni di trading in modo tempestivo. Questo servizio, anch’esso disponibile gratuitamente e senza limiti di tempo, può essere sperimentato tramite un conto demo per una maggiore tranquillità e sicurezza nell’approccio al trading.

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WACC: pro e contro

Visualizziamo a seguire una rapida tabella che mostra nel dettaglio alcuni dei pro associati al WACC ed alcune delle sue debolezze (ossia limitazioni del WACC).

👍 Pro WACC 👎Limitazioni WACC
Indicatore storico Complesso da calcolare
Permette di ottenere molte informazioni sulla società Non dà certezze matematiche
Può essere utilizzato per tutte le tipologie di aziende
Può essere utilizzato anche a livello settoriale
Calcolo effettuabile anche in modo autonomo

Altri indicatori di trading

Concludiamo con un elenco di indicatori di trading di supporto, che possono essere utilizzati in associazione (o combinazione) con il WACC:

WACC

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