Trading Platino

Trading Online Platino: come investire, quotazione e previsioni prezzo

Fare trading online sul platino, malgrado sia un’attività abbastanza diffusa, non raggiunge ancora oggi l’ampia diffusione delle negoziazioni su metalli e materie prime più note quali l’oro, l’argento o il rame. Non soltanto per questo, vogliamo parlare in dettaglio nel presente articolo di tutto ciò che concerne tale materiale. Tratteremo di seguito della quotazione di mercato attuale, del valore storico della materia prima in oggetto, delle previsioni circa l’andamento futuro del prezzo di mercato e indicheremo infine quali sono i migliori broker online legali e affidabili adatti per fare trading sul platino in questo neonato 2017.

Quotazione platino, grafico e previsioni di prezzo

Il platino è piuttosto raro e di difficile estrazione, due fattori questi che condizionano inevitabilmente l’alto prezzo con cui viene messo sul mercato internazionale a cui si aggiunge la limitata disponibilità, che col tempo indurrà le quotazioni a salire sempre più. A rendere il platino un ottimo materiale per diverse applicazioni quali l’implementazione nell’industria automobilistica, in quella chimica, nella gioielleria o ancora nell’odontoiatria, sono l’intrinseca duttilità, l’alta resistenza alla corrosione oltre alla sua elevata malleabilità.

La quotazione attuale di mercato, aggiornata alla chiusura dei mercati di oggi, 8 gennaio 2017, ha riscontrato un prezzo per oncia pari a 916,77 euro, per chilogrammo del 29,474.84 euro e 29,47 euro per grammo. Tali cifre sono in calo rispetto all’apertura della giornata precedente di una cifra percentuale pari allo 0.32%. Alla luce di quanto detto, passiamo allora col verificare il valore storico, descritto in maniera graduale fino ad abbracciare l’andamento delle quotazioni riscontratesi un lustro fa, nel 2012.

L’entrata nel nuovo anno ha portato la il prezzo del platino a risalire dopo i due crolli riscontratisi prima il 23 dicembre, momento in cui il mercato chiuse con una quotazione uguale a 853,50 euro, poi il 30 dicembre giorno in cui malgrado si raggiunge una cifra dell’854,50 euro, la chiusura espresse un modesto 858,50 euro. A partire da quest’ultima data, osservando anche di sfuggita il grafico, è possibile comprendere l’entità della risalita che, già una settimana dopo, il 6 gennaio, toccava quota 919 euro.

Questi ultimi prezzi che ancora oggi si attestano al di sopra dei 915 euro per oncia, eguagliano quasi, in termini quantitativi, la risalita che si verificò prima della metà di novembre 2016, momento fatidico concomitante con l’elezione di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti d’America. Da questa circostanza, sicuramente imprevista, le quotazioni, a differenza di materie prime come rame e petrolio, accusò i colpi rimanendone tuttavia quasi incolume giacché non scese poi mai al di sotto di 850 euro.

Riavvolgendo ulteriormente il grafico però noteremmo subito che, il detto scenario, unito all’attuale, si colloca per certo dopo un profondo crollo pervenuto in seguito al picco più alto del 2016 registratosi il giorno 10 agosto, alla cui chiusura la quotazione toccò addirittura un prezzo pari a 1.052,50 euro per oncia. Da quel momento, fino al minimo storico della seconda metà dell’anno, collocato nella giornata dello scorso 13 ottobre, il prezzo di mercato del platino scese gradualmente per poi riprendersi come detto.

Qualora volessimo ricapitolare il discorso, osservando allora l’andamento grafico verificatosi durante l’intero 2016, questo è quanto necessario affermare. Il valore storico del platino aprì l’anno poco oltre un prezzo di 800 euro per oncia, quotazione che già dopo 18 giorni dal primo gennaio, sprofondò raggiungendo il limite più basso registratosi durante i 12 mesi del 2016, 752 euro. Dopodiché, il prezzo del platino raggiunse due vette, la prima il 7 marzo 2016, quando la chiusura segnò 906 euro per oncia e due mesi dopo, il 6 maggio con un prezzo anco più alto, 947 euro. La ricaduta successiva, venne poi a evidenziare meglio quanto accadde poi con il detto balzo vistosi durante la prima metà della scorsa estate.

Come promesso nelle premesse dell’articolo, indichiamo in ultimo a fine informativo l’andamento del platino nel lustro che va dal 2012 al 2016. È possibile notare su due piedi quanto il prezzo di mercato del ‘nostro’ metallo sia sceso. Tale discesa è stata in qualche misura graduale e dai 1.287,50 euro per oncia riscontratisi alla chiusura del lontano 27 febbraio 2012 o ai 1.311 euro del primo ottobre del medesimo anno, si è arrivati ora alla quotazione di mercato odierna, pari a 916,77 euro.

Consapevoli di questi dati, cosa ci possiamo aspettare dal futuro in termini di quotazioni del platino? Cercheremo di rispondere a tale quesito nel successivo paragrafo, indicando beninteso le previsioni degli analisti e quali fattori contribuiscono a sollevare o a piegare il prezzo di mercato della materia prima in oggetto.

Previsioni di mercato sulla quotazione del platino nel 2021

Primo fattore da tenere in considerazione nel caso in cui si intendesse speculare sul platino, è l’effettiva disponibilità del metallo. Saranno difatti le scorte a influenzare inevitabilmente l’andamento sul mercato del platino, dati tuttavia assai ardui da conoscere giacché la trasparenza in tale ambito è tutt’altro che alla portata di tutti, basti pensare alle posizioni delle riserve pensate, proprio per allontanare eventuali curiosi, e poste nei caveau di Londra e Zurigo.

È per questo che sarà scelta obbligata affidarsi alle previsioni degli analisti. In tale proposito, malgrado lo sciopero di vecchia data ad opera dei lavoratori che estraevano il platino in Sudafrica per ben 5 mesi, ricordiamo che in quell’occasione non si verificò alcun cambiamento ingente sulle quotazioni di mercato, malgrado la mancanza di pressappoco un milione di once che ne derivò.

Abbiamo affermato quella circostanza a scopo esemplificativo per mostrare quanto ancora oggi non si conosca affatto l’entità delle scorte del metallo in oggetto giacché non vi è in questo momento alcuna traccia tangibile che ci confermi la presenza di eventuali carenze o sovrapproduzioni. Nel momento in cui scriviamo, la situazione attuale che abbiamo visto nel precedente paragrafo ci conferma in qualche modo la presenza di scorte lungo tutta la catena di fornitura. La risalita della ‘nostra’ materia prima, per quanto sia stata tangibile dall’inizio del 2016, è in ogni modo in sottoperformance se paragonata all’andamento di mercato di oro e argento.