Imposta di Bollo Deposito Titoli: Cos’è e come non pagarla?

L’imposta di bollo deposito titoli è una nuova tassa introdotta nel con ilDecreto Salva Italia, che ha creato a tutti gli effetti una tassazione completamente nuova per gli strumenti finanziari, conti correnti bancari e conti deposito titoli, sotto forma di imposta di bollo. Questa tassa si è “evoluta” numerose volte negli anni. Con l’ultima revisione del 2014, sono state introdotte numerose novità.

In questa guida ci occuperemo di analizzare che cos’è e come funziona l’imposta di bollo deposito titoli, descrivendo come, quando e perché pagarla. Proporremo anche delle alternative per investire, evitando di pagare questa aliquota. Una delle più conosciute è XTB (Clicca qui per aprire un conto), una piattaforma di trading online autorizzata CONSOB, con la quale è possibile investire su azioni, forex e molti altri asset.

Ci occuperemo di analizzare questa piattaforma più nel dettaglio di seguito. Adesso andiamo subito al punto ed analizziamo l‘imposta di bollo deposito titoli.

Deposito titoli: che cos’è

Un deposito titoli è una soluzione di risparmio che consente all’investitore di ottenere un rendimento attraverso l’investimento in titoli. Il deposito titoli deve essere necessariamente associato ad un conto corrente, ed è una delle soluzioni imprescindibili per chi desidera utilizzare le banche per investire in azioni, derivati, obbligazioni e altri prodotti finanziari.

👍 Cos’è? Imposta di bollo deposito titoli
👌 Quando pagarla? Annualmente o trimestralmente
💰 Come evitare di pagarla? Utilizzando i contratti CFD
💻 Settore di interesse Investimenti online

Il deposito titoli è uno strumento d’investimento che non viene gestito dall’investitore, ma bensì dalla banca. L’istituto di credito si impegna quindi ricevere e dare esecuzione di ordini di acquisto, vendita, sottoscrizione e rimborso.

Prima di iniziare a parlare della tassa applicata al deposito titoli, anticipiamo che esiste la possibilità di evitarne il pagamento, investendo comunque in azioni, materie prime, Forex, ETF ed in tutte le altre asset class. Grazie alle piattaforme di trading online CFD (Contratti per Differenza) non è previsto il pagamento dell’imposta di bollo sul deposito titoli ed è possibile investire con la medesima sicurezza su soluzioni regolamentate ed affidabili.

Queste piattaforme consentono di investire sui medesimi mercati finanziari presenti sui broker bancari, ma con costi di trading estremamente inferiori. Infatti, sulle piattaforme di trading CFD, non è previsto il pagamento dell’imposta di bollo deposito titoli

Le piattaforme d’investimento CFD migliori ed affidabili sono le seguenti:

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    Come calcolare nel 2024 l’Imposta di Bollo Deposito Titoli

    Dal 2014 ad oggi, i prodotti finanziari sono soggetti ad un’imposta di tipo proporzionale dello 0,20% (in precedenza era dello 0,15%). L’imposta è per tutte quelle persone non soggette ad un obbligo di apertura di un conto di deposito e con un importo minimo pari a 34,20 euro oppure un massimo di 1200 euro (dal 2014 l’importo minimo di 34,20 euro è stato eliminato per tutti i titolari di un conto deposito oppure di un conto deposito titoli inferiore a 17.100 euro).

    Ricordiamo inoltre che l’imposta di bollo verrà applicata a tutti gli strumenti finanziari tranne che per i fondi pensione e quelli sanitari. Sono inoltre compresi anche i buoni fruttiferi postali con una soglia di rimborso pari a 5 mila euro.

    Vediamo dunque come calcolare l’imposta di bollo deposito titoli. Come abbiamo visto in precedenza, questa tassa è dello 0,20% e viene applicata in base a tutte le giacenze disponibili sul proprio deposito titoli.

    Esempio: se il tuo conto deposito titoli ammonta a 200 mila euro, l’imposta di bollo da pagare sarà di 400 euro. Oltre a questa aliquota, è necessario considerare che le imposte sulle plusvalenze (gli interessi maturati) sono pari al 26%. Questa percentuale andrà quindi applicata ad ogni guadagno ottenuto dal proprio investimento.

    Quando si paga l’imposta di bollo conto deposito titoli?

    L’imposta di bollo deposito titoli viene pagata ogni qualvolta viene generato l’estratto conto. La frequenza è variabile e dipende da soggetto a soggetto. Solitamente è annuale ma può risultare anche semestrale, trimestrale o mensile.

    Chi deve pagare l’Imposta di Bollo Deposito Titoli?

    Adesso passiamo ad uno degli argomenti più dibattuti. Il testo della modifica proposta al senato prevede che:

    “L’estratto conto o il rendiconto si considerano in ogni caso inviati almeno una volta nel corso dell’anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. Se gli estratti conto sono inviati periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato. Se il cliente è persona fisica, l’imposta non è dovuta quando il valore medio di giacenza annuo risultante dagli estratti e dai libretti è complessivamente non superiore a euro 5.000”.

    Su cosa si deve pagare l’Imposta di Bollo Deposito Titoli?

    Imposta di Bollo Deposito Titoli
    Imposta di Bollo Deposito Titoli

    Vediamo dunque insieme su cosa è necessario pagare l’imposta di bollo deposito. L’imponibile della nuova imposta di bollo è sul totale dei prodotti finanziari detenuti presso il medesimo gestore.

    In pratica quindi, l’imposta viene pagata su:

    • Conti e certificati di deposito (sia liberi che vincolati presso poste e banche);
    • Sulle azioni ed obbligazioni;
    • Partecipazione al capitale sociale in aziende;
    • Quote dei fondi comuni di investimento mobiliare ed immobiliare;
    • Titoli di stato;
    • ETF;
    • Polizze assicurative (tranne quelle sanitarie)
    • Quote dei fondi pensione;

    Imposta di Bollo Deposito Titoli (in parole povere)

    Evoluzione Imposta di Bollo Deposito Titoli
    Evoluzione Imposta di Bollo Deposito Titoli (la tassazione sui guadagni è oggi al 26% e non al 12,50%)

    Se tutto il testo scritto in precedenza vi è sembrato troppo “complicato da capire”, ecco un riassunto di come funziona la tassazione.

    La tassazione, prima di tutto “colpisce” persone fisiche con conti al di sopra dei 5000 euro, ed ammonta a 34,20 “minimo” oppure 1200 euro come massimo.

    Dal 2014, l’imposta minima di 34,20 è stata eliminata per tutte le persone titolari di un conto deposito o di un conto deposito titoli più piccolo di 17100 euro.

    “L’estratto conto, compresa la comunicazione relativa agli strumenti ed ai prodotti finanziari, anche non soggetti all’obbligo di deposito, si considera in ogni caso inviato almeno una volta nel corso dell’anno nonché alla chiusura del rapporto, anche nel caso in cui non sussista un obbligo di invio. Se le comunicazioni sono inviate periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato”

    “L’imposta è sostitutiva di quella dovuta per tutti gli atti e documenti firmati o emessi ovvero ricevuti dalle banche, nonché dagli uffici dell’Ente poste italiane relativi a operazioni e rapporti regolati mediante conto corrente, ovvero relativi al deposito di titoli, indicati nell’articolo 2, nota 2-bis, e negli articoli 9, comma 1, lettera a), 13, commi 1 e 2, e 14. L’estratto conto, compresa la comunicazione relativa agli strumenti ed ai prodotti finanziari, anche non soggetti all’obbligo di deposito, ai depositi di titoli, si considera in ogni caso inviata almeno una volta nel corso dell’anno. Non sono soggetti all’imposta gli estratti dei conti correnti postali che presentino un saldo negativo per tre mesi consecutivi a seguito dell’applicazione della predetta imposta e che siano chiusi d’ufficio. L’imposta è dovuta nella misura minima di euro 34,20 e limitatamente al 2012 snella misura massima di 1.200 euro. Sono comunque esenti i buoni postali fruttiferi di valore di rimborso complessivamente non superiore a euro 5.000.”

    Multe e Sanzioni Imposta di Bollo Deposito Titoli

    Ci sono delle sanzioni per chi non rispetta la normativa dell’Imposta di Bollo Deposito Titoli? Cerchiamo di capirlo insieme. Non esistono delle vere e proprie sanzioni, in quanto il comma 7 recita:

    “Per l’omesso versamento si applica una sanzione pari all’importo non versato”.

    Come evitare l’imposta di bollo sul deposito titoli?

    Adesso che abbiamo capito che cos’è l’imposta di bollo sul deposito titoli, vediamo come evitare di pagare questa tassa utilizzando piattaforme alternative che consentono di operare su azioni, indici e molto altro ancora.

    Come abbiamo visto in precedenza, esiste una tecnologia nata in Inghilterra negli anni 90 chiamata CFD. Consente di investire online (al rialzo oppure al ribasso) senza commissioni e spread bassi e fissi. Questo strumento consente di operare senza pagare l’imposta di bollo, così come di investire senza essere soggetti a commissioni di alcun tipo.

    XTB

    XTB è una delle piattaforme di trading online più complete, affidabili ed amate dagli investitori. Si tratta di un broker di trading online che consente di investire con i CFD (Contratti per Differenza) su molteplici mercati: azionario, divise, materie prime, ETF, Indici e altro ancora.

    Grazie alla tecnologia dei CFD è possibile investire online senza commissioni e senza imposta deposito titoli. Il business model di questa azienda si basa sullo spread (basso e fisso), che è l’unico costo che l’investitore deve sostenere.

    Parliamo di una società con sede in Europa, regolamentata CySEC ed autorizzata CONSOB. Con questo broker è possibile investire con il massimo della sicurezza in assoluto.

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    Considerazioni finali

    Come abbiamo avuto modo di vedere, la differenza principale tra le piattaforme bancarie e le soluzioni d’investimento CFD, sono i costi di trading. Con le piattaforme di trading CFD è possibile investire su tutti i mercati finanziari senza essere soggetti al pagamento dell’imposta di bollo deposito titoli e commissioni.

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